“A seguito di una analisi che ha coinvolto l’attuale Direzione Tecnica dell’Alto Livello Giovanile sull’attività di competizione dei Centri di Formazione U16, nuovi obiettivi e mezzi di realizzazione sono stati stabiliti per la stagione in corso e per le successive. Questo ha determinato una momentanea sospensione dell’attività in attesa della riformulazione della competizione stessa”: è in questi termini che il Responsabile dell’Area Tecnica Francesco Ascione ha reso noto il mancato avvio delle attività dei centri di formazione in questa nuova stagione sportiva. Un fatto grave e che lascia diversi interrogativi, che vanno a sommarsi al clima di grande incertezza in cui l’intero movimento rugbistico italiano attualmente versa. In attesa di conoscere quali saranno i “nuovi obiettivi e i nuovi mezzi di realizzazione” individuati dalla federazione, resta il fatto che questo cambio repentino di direzione in merito all’organizzazione dei campionati e delle competizioni dei Centri di Formazione Under 16 non contribuisce a chiarire quale sia il modello proposto dall’attuale dirigenza e quale la sua sostenibilità.
Procediamo però per gradi: i Centri di Formazione Under 16, così come le “Accademie Under 18” (i Centri di Formazione Permanenti Under 18), sono stati un punto centrale nello sviluppo del programma tecnico sportivo legato alla formazione del primo quadriennio di Presidenza Gavazzi (2012-2016). Introdotti in via sperimentale a partire dalla stagione 2012-13, il lavoro è ufficialmente partito dalla stagione sportiva 2013-2014 e ha coinvolto inizialmente 32 strutture collegate a società sul territorio. Nel progetto Federale la funzione di tali poli aggregativi è quella di coordinare il lavoro di una determinata area afferente a uno o più Club, sviluppare un lavoro di qualità con i migliori giocatori ed effettuare una scrematura per le attività di selezione per le così dette Accademie Under 18. Accanto alla parte di allenamento e preparazione, la Federazione ha sempre previsto un calendario di attività competitive con lo scopo di aumentare il confronto degli atleti coinvolti nell’attività dei Centri di Formazione con i pari età provenienti da altri Club. A supporto di questa attività, la Federazione Italiana Rugby ha sempre garantito il sostegno per tutto ciò che concerne l’organizzazione, il personale e le trasferte.
Il modello è stato un cardine nella proposta di sviluppo per il quadriennio 2012-2016 e nello sviluppo del progetto tecnico presentato dal ri-eletto Presidente Federale per il quadriennio 2016-2020: sia nel Bilancio di Sostenibilità, sia nel patinato Programma Elettorale 2016-2020, recapitato via posta a ogni Club, Gavazzi afferma infatti il ruolo centrale dei Centri di Formazione Under 16 e dei Centri di Formazione Permanenti Under 18, ponendo anzi il tema dell’aumento del loro numero rispettivamente da 32 (+ 4 sperimentali) a 50 e da 8 (+ 1 sperimentale) a 10.
Pronti al Cambiamento ha a lungo lottato contro questo modello, in quanto estranea i Club dal percorso di crescita e dalla vita sportiva dei propri giocatori e, salvo alcune particolari situazioni territoriali, non ottimizza le risorse presenti in un territorio. Più volte è inoltre stato sollevato il problema della vera sostenibilità di un progetto molto oneroso per le casse della Federazione, che peraltro non trova un riscontro in termini di risultati sportivi.
Ci si ritrova quindi oggi con questa nuova comunicazione, che fa seguito all’invio del calendario dei campionati dei Centri di Formazione Under 16, invio che porta la data del 16 settembre 2016 e che sottendeva alla prosecuzione dei programmi così come erano stati presentati. Inoltre, se per l’attività che riguarda i Centri di Formazione Under 16 si è per lo meno avuta l’ufficialità dello slittamento della partenza del campionato, resta invece ancora tutta da definire la sorte del campionato dei Centri di Formazione Permanente Under 18. Arrivati a questo punto della stagione non risulta infatti esserci alcuna indicazione sulla programmazione di questa competizione e voci provenienti dagli atleti coinvolti nelle “Accademie” riportano la comunicazione già avvenuta in settimana relativamente all’annullamento di ogni competizione per i Centri di Formazione Permanente Under 18.
Eppure nelle tante occasioni di confronto avute con il Presidente Gavazzi prima del 17 settembre scorso non erano mai emerse queste possibilità e anzi più volte sono state ribadite la solidità della Federazione, delle sue casse e dell’impianto di sviluppo del Rugby Italiano che, per quanto proposto da questa dirigenza, sottende completamente ai Centri di Formazione Under 16 e alle “Accademie Under 18”.
Esprimiamo quindi dura e profonda preoccupazione per le ultime novità apprese, confidando nel fatto che solo per coincidenza le attività di competizione dei Centri di Formazione Under 16 e Under 18 siano state annullate poche settimane dopo la pubblicazione di un bilancio federale in grave perdita: preferiamo infatti pensare che questa scelta derivi da scelte tecniche, pur da noi non condivisibili, e non da scelte puramente economiche. Se così fosse si tratterebbe dell’ennesimo sopruso commesso da questa dirigenza federale nei confronti dei tesserati e dei Club della Federazione Italiana Rugby.
Restiamo quindi in attesa di doverosi chiarimenti da parte degli organi federali su quali che siano le ragioni specifiche e quali le nuove progettualità: è una questione di rispetto, coerenza e correttezza nei confronti di quei Club tanto decantati durante la campagna elettorale e che tutti auspichiamo siano destinatari dell’attenzione che meritano.